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ramy essam

Ramy Essam è stato uno degli eroi e dei protagonisti della rivolta, diventando famoso come "il cantante della rivolta". Ramy racconta l'Egitto prima della rivoluzione: "Quando Mubarak era al potere - dice - non c'era la libertà e nessuno poteva esprimere le sue opinioni o criticare il governo. La migliore risposta mi è sembrata la musica." Nella tenda che aveva montato in piazza Tahrir compose l'inno della rivoluzione: Irhal (Vattene!), un "consiglio" indirizzato al presidente Mubarak.

Consiglio che non è stato preso bene perché nei mesi successivi alla prima ondata di proteste , che portarono alla caduta di Mubarak, Essam fu sequestrato e torturato dalle forze di sicurezza. "Dopo che i militari mi hanno torturato al museo egiziano ho fatto una canzone per descrivere i miei sentimenti riguardo l'accaduto". Hit me (colpiscimi) parla di come l'abuso fisico non abbia diminuito la volontà di Ramy, nel testo dice: "colpiscimi perché ogni botta mi rende più forte e mi fa credere di più a quello che sto facendo". L'ONG gli assegnò il premio Freemuse Award, destinato ogni anno all'artista la cui opera meglio rappresenta l'ideale di usare la musica per far progredire i diritti umani, sociali e politici in una società.

Le canzoni di Ramy sono state bandite in Egitto e non è stato in grado di esibirsi in spettacoli pubblici. Dalla fine del 2014, Ramy ha vissuto Finlandia e Svezia, cosa che gli ha dato di nuovo la possibilità di creare ed esibirsi liberamente per diffondere il suo messaggio di ambasciatore della rivoluzione egiziana.

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